Utilizzata in moltissime preparazioni, la soia rappresenta una dei legumi più apprezzati in ambito culinario. Nonostante questa sia presenza fissa all’interno delle cucine della maggior parte di noi, davvero pochi sono quelli a conoscenza degli usi di quest’ultima e dei suoi semi. Vi sono, infatti, tipologie di soia differenti, il cui utilizzo varia in base alle preparazioni. Nei paragrafi successivi verranno, quindi, introdotte tutte le principali varietà di soia e, in seguito, illustrati i principali prodotti derivati dall’uso di questo legume.

Soia nera, gialla, rossa…

Come brevemente anticipato nel paragrafo introduttivi, le varietà di soia sono davvero moltissime. Il tofu, per esempio, viene realizzato mediante l’impiego di un legume giallo caratterizzato da semi piccoli e tondeggianti. Esistono, tuttavia, anche semi di colori differenti (violetti, rossi) ma, a parte quelli neri, non vengono utilizzati.
La soia gialla si contraddistingue per i tipici semi ocracei e ovali o tondeggianti, mentre la soia nera ha semi di questo colore. Proprio in virtù delle forma leggermente curva, questi vengono spesso confusi con i fagioli neri messicani, molto simili ma di dimensioni maggiori.
Discorso totalmente differente quello che, invece, riguarda i legumi erroneamente noti come soia verde e rossa. I primi sono, infatti, fagioli mungo, da cui si ricavano i così detti germogli di soia; mentre i secondi i secondi sono fagioli azuki, usati prevalentemente nella produzione di marmellate.

Soia gialla: quali sono i prodotti realizzati utilizzando questo legume

Tra i semi di soia maggiormente utilizzati rientrano, senza ombra di dubbio, quelli gialli. Questi, oltre a risultare estremamente nutritivo rappresentano anche un un prezioso aiuto per le donne in menopausa, in quanto capaci di ridurre l’attività estrogenica. Proprio questa è la varietà utilizzata nella realizzazione di prodotti come la salsa di soia, il miso, la soia sotto sale, il tempeh, la lecitina e la farina di soia e il latte di soia, alimento meritevole di un paragrafo dedicato.
Ognuno dei derivati della soia precedentemente illustrati è caratterizzato da alcune importanti proprietà benefiche, in quanto la soia gialla si contraddistingue per un’elevata presenza di vitamine e amminoacidi essenziali. A ogni modo, nonostante questi particolari semi risulti spesso più nutrienti rispetto ai classici legumi, spesso è necessario accompagnarli ad altri cereali per ottenere un piatto completo. La salsa di soia, per esempio, funge solo da condimento per i cibi. Ottimi per accompagnare una portata più sostanziosa sono anche il natto, generalmente servito insieme al riso, e il miso, pasta fermentata usata soprattutto nelle zuppe. Al contrario, il meno conosciuto tempeh rappresenta, invece, un alimento che è possibile servire anche da solo. Questo, infatti, non è altro che preparato simile al tofu, ma dal sapore maggiormente marcato.

Latte di soia e tofu: due tra gli alimenti principe della cucina orientale

Come visto nei paragrafi precedenti, la soia viene principalmente utilizzata nella realizzazione di alimenti. Tra le preparazione più apprezzate rientrano il latte di soia e il famosissimo tofu.
Il primo viene ricavato dai semi del legume, i quali anche al termine di un processo di ebollizione conservano sostanze benefiche per l’organismo, la genisteina tra tutte. Oltre che trovare impiego nella realizzazione di budini, yogurt e gelati a basso contenuto calorico, il latte di soia viene principalmente utilizzato nella preparazione del tofu. Questo alimento, da molti considerato un formaggio di soia, è caratterizzato da un sapore tutt’altro che deciso, caratteristica che lo rende adatto a diverse tipologie di piatti. Servito fritto, essiccato, morbido, pressato o tostato, il tofu è, proprio come la totalità dei cibi alimenti a base di soia, un alimento dalle notevoli proprietà benefiche, in quanto utile per chi soffre di colesterolo e per le donne in menopausa.